giovedì 25 ottobre 2012

Brioche e cappuccino grazie!

Credo di aver proprio sbagliato lavoro…. Mi sarebbe piaciuto studiare la psiche umana. Non tanto per aiutare le persone a risolvere i propri problemi, quanto per capire da un punto di vista “psedo-scentifico” che esistono effettivamente dei problemi. Perché, diciamoci la verità, non è che si è così naturalmente… O no?
Nel senso: se tu rimani a dormire e quindi io devo alzarmi, prepararmi, svegliare la piccola addormentata, darle la colazione, portarla all’asilo ed arrivare in ufficio in orario è naturale che per me la giornata inizi in modo abbastanza difficile. Se poi consideriamo che mi accorgo di questo particolare dal fatto che sono già le 7.50 e tu te ne stai bello rannicchiato sotto al piumone questo implica che necessariamente io devo accelerare i ritmi e ben che vada non farò colazione e almeno 10 minuti di ritardo non me li leva nessuno!
Il fatto che tu sia bello, fresco e riposato significa come minimo che io ora sono nervosetta, un po’ trafelata, ho fame ma soprattutto ho un incolmabile deficit di caffeina.
Certo, basterebbe poco per rimediare, ma per il momento non hanno ancora consegnato un cappuccino con brioche qui al secondo piano, scrivania azzurra!

Il principio, a dire il vero, mi sembra abbastanza elementare: se devo fare tutto da sola è una gran fatica, se lo facciamo insieme:
1. Si fa molto prima
2. Siamo (ok, sono) più sereni
3. Facciamo colazione in famiglia che, lo dice anche la Mulino Bianco, è importantissimo!
4. Se non collabori almeno dimmelo prima che metto la sveglia prima
(chiaramente non senza lamentarmi si intende)
A questo punto però sono già scesa al bar e nonostante il ritardo ho recuperato calorie e caffè e mi sento già più rilassata.
In verità so già che quando tornerò a casa mi racconterai del dolorino al collo che ti debilita completamente oppure del tuo nuovo problema alle articolazioni. Ma ti pare? Già ti avviso, scusami se non dedicherò tutta la mia attenzione per provare a individuare una soluzione al tuo disagio. Inizio a pensare che questa sia una tattica per giustificare la tua mattinata pigra, ma…. Rivelazione… non attacca!
Quindi, cari maschietti (si perché intendiamoci, non è che l’unico così lo ho sposato io), io non vorrei proprio etichettarvi come “egoisti” ma mi risulta difficile trovare un altro nome, anche se forse “viziato e figlio unico” può avvicinarsi molto all’idea…
In effetti leggere la storiella la rende anche grottesca e non nascondo che mi scappa da sotto i baffi – non è vero non li ho – anche un sorriso. Sorvolo e faccio finta di niente.
Dopo tutto sapevo bene cosa mi aspettava il giorno del fatidico sì ;-)
Nel frattempo faccio un sospiro di sollievo “per fortuna abbiamo avuto una femmina”!

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